venerdì 23 novembre 2007

Quanto mi è costata la manifestazione di sabato 17 novembre?

di Enrica Bartesaghi

L'opposizione di centrodestra nel Consiglio comunale di Genova, ha presentato un'interrogazione riguardante i 72.000 euro spesi dall'Amministrazione per la manifestazione del 17 novembre. "E' stato un investimento per la democrazia", ha dichiarato a botta calda la prima cittadina del Capoluogo ligure Marta Vincenzi. Sullo stesso "miserabile" argomento, pubblichiamo il punto di vista sconsolato della Presidente del "Comitato verità e giustizia per Genova".

Escludendo le spese vive per raggiungere e ripartire da Genova, il pernottamento e la cena del venerdì (gratis a casa di simpatici e GENEROSI amici genovesi, ebbene sì ce ne sono e sono molti), ho speso:

quattro ore della mia vita (durante la manifestazione) con l'angoscia che succedesse qualcosa, non so cosa, grazie alla tensione creata ad hoc dai media, da qualche disobbediente (ubbidiente davanti alla potenza dei media), dal ricordo del G8 del 2001 quattro ore della mia vita in manifestazione con lo striscione del comitato verità e giustizia per Genova, posizionati tra i disobbedienti, i senza bandiere e i centri sociali, lontani dalla Banda degli ottoni, dai PINK da tutti quelli che facevano della manifestazione musica, canti, slogan. Un posto un po' triste e un po' teso, scotto pagato per aver
preteso un posto in "prima fila" a tutela di tutti i manifestanti e per ribadire la richiesta di verità e giustizia, per tutti.

Due settimane della mia vita fatta di intense trattative, accordi e disaccordi, con i promotori della manifestazione, con i gruppi, movimenti, associazioni, sindacati che hanno aderito, alla ricerca dell'unità, della mediazione, nonostante le differenze, nonostante gli obiettivi in parte convergenti in parte no, alla ricerca dello "spirito di Genova" che nel frattempo si era perso tra aule di tribunali, piazze, parlamento, sedi di partito e sindacati, sei anni e mezzo della mia vita per cercare di avere verità e giustizia, pur sapendo che non avrò mai né l'una né l'altra.

Tutto questo enorme sbattimento solo per dimostrare (a me stessa innanzitutto) di avere ancora il diritto a manifestare, in Italia, nel 2007 senza rischiare di essere uccisi, feriti, torturati, indagati, condannati a decenni di galera

Ma se po' campa' cussi'?

Chiedo ad un avvocato della lista di quantificare, in termini economici, il danno subito da 50/100.000 PERSONE per aver osato manifestare, un sabato qualunque in una qualunque città italiana.

Quello subito da tutti gli altri, quelli che ancora (dopo il G8 di Genova) non hanno la forza di tornare a manifestare.

Quello subito dai cittadini genovesi terrorizzati dai media, dall'ignoranza, rinchiusi in casa o pronti a chiudere bottega.

Quello subito da tutti gli italiani, costretti a vivere con la paura, oggi, come nel 2001:

la paura del manifestante, del diverso, dello straniero, comunitario ed extra-comunitario, oggi i rumeni e gli zingari, ieri gli albanesi, e domani?

Il danno maggiore lo ha subito la democrazia ma non so se sarà possibile quantificarlo e chiedere un risarcimento.

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