mercoledì 19 dicembre 2007

L'infame sentenza di genova

La procura di Genova ha emesso la sentenza di primo grado contro i 25 imputati per i fatti accaduti durante i giorni del G8 del 2001.
Alla fine la condanna, come era purtroppo prevedibile, è arrivata. In tutto 110 anni di carcere, un solo assolto e pene che vanno da 6 mesi a 11 anni. In 10 hanno subito una condanna per devastazione e saccheggio, sei di loro sono stati interdetti a vita dai pubblici uffici, mentre tutti dovranno pagare le spese processuali (20.000 euro) e, in sede civile, rispondere dei danni patrimoniali causati a banche, negozi ed edifici. E' passata la divisione tra "buoni" e "cattivi", i devastatori che hanno programmato tutto e chi ha reagito alle cariche della polizia (cioè gli altri 14 a cui sono state inflitte condanne da 5 mesi a 7 anni e 8 mesi per danneggiamento e lesioni a pubblico ufficiale, ma non per resistenza, considerata, quindi, in questo caso possibile). In 6 sono interdetti a vita dai pubblici uffici.

Pene pesantissime, una teoria pericolosa (i cattivi che hanno premeditato gli attacchi e i buoni che hanno reagito alle cariche di via Tolemaide) che stabilisce come è legittimo manifestare il proprio dissenso e come, invece, non lo è. Una teoria che ha trovato già altri due tentativi di applicazione, a Milano ed a Torino contro gli antifascisti.

E mentre i "reati" sono stati considerati come avulsi dal contesto, i predicatori della democrazia di questo paese possono dormire sonni tranquilli. Due agenti di polizia e due carabinieri dovranno rispondere di falsa testimonianza. Un contentino in attesa della prescrizione per i massacratori della Scuola Diaz e per i torturatori di Bolzaneto

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