sabato 26 gennaio 2008

La caduta di prodi e la posizione di Sinistra critica

La caduta di Prodi al Senato è la conclusione di un disastro e di un fallimento che riguarda tutto il centrosinistra oggi sul banco degli imputati. La copertina dell'Espresso titola: "Processo alla Sinistra" mentre il manifesto con Gabriele Polo parla di "suicidio politico". E mentre Cannavò ricorda le frasi di Moretti - "con questi dirigenti non vinceremo mai" - allargando la platea anche ai vari Bertinotti, Giordano e Mussi, Giorgio Cremaschi semplicemente ricorda il titolo del film di Comencini per dare un consiglio alla sinistra: "Tutti a casa".
"L'epilogo era ampiamente prevedibile. La crisi sociale e di credibilità alimentata dal governo Prodi si ritorce contro di lui, contro l'Unione e contro la sinistra di governo che ha ingoiato tutto rimanendo con un pugno di mosche in mano". Lo affermano in una nota Franco Turigliatto e Salvatore Cannavò, della Sinistra Critica.
"La difficoltà per la sinistra è evidente - dicono - il disincanto e il distacco dalla politica sono cresciuti con il governo Prodi e le complicità della sinistra ha accresciuto le difficoltà con i lavoratori. Bisogna lavorare per ricostruire questo rapporto e per far questo occorre una Sinistra di opposizione, nettamente alternativa, anticapitalista e di classe. Sinistra Critica, unica sinistra a saper mantenere il filo della coerenza dei contenuti - concludono - lavorerà attivamente su questa strada. A partire dal No alla missione in Afghanistan.
Intervistato dall'agenzia Agi, Cannavò è ancora più duro con il centrosinistra: "Aveva ragione Nanni Moretti, anche se a tre anni di distanza bisogna allargare la platea; con tutti questi dirigenti del centro-sinistra, da Bertinotti a Prodi, da Veltroni a Rutelli, da D'Alema a Mussi, da Giordano a Diliberto, e Pecoraro Scanio, non vinceremo mai"."Tutti nessuno escluso, quindi anche Prodi, hanno prodotto il disastro che - spiega Cannavo' - e' sotto gli occhi di tutti".
Adesso si tratta di "ricostruire la sinistra ma con una base politica nuova, chiara e netta - conclude Cannavo' - che riparta dai punti di riferimento fondamentali della sinistra antagonista come il conflitto sociale e il rapporto coi comitati territoriali da Vicenza a Pianura".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Giorgio Cremaschi, della Rete28aprile, Cgil: "Tutti a casa: la caduta del Governo e' il fallimento della classe politica e dirigente del centro-sinistra, dal Presidente della Camera, Fausto Bertinotti al leader del Pd Valter Veltroni, passando per Francesco Rutelli". Cremaschi concede invece l'onore delle armi a Romano Prodi.
Il riferimento è al film del 1960 di Luigi Comencini 'Tutti a casa', interpretato da Alberto Sordi e Edoardo De Filippo. Per Cremaschi "il bilancio complessivo di questi due anni circa di Governo e' semplicemente disastroso per la sinistra".
"E adesso si rischia sul serio di riconsegnare il Governo del Paese a Silvio Berlusconi che, se torna, riparte da dove lo aveva lasciato - nota Cremaschi - perche' nulla e' stato toccato delle cose da lui fatte sulla legislazione sociale ed istituzionale, sugli orari di lavoro e l'immigrazione, e sul conflitto d'interessi: la sola cosa in attivo e' la legge sulla sicurezza sul lavoro per la quale mancano pero' i decreti attuativi".
E da questo 'bilancio disastroso' non si salva nemmeno la Cgil che, "ha fatto la fine di quell'azionista che sbaglia i suoi investimenti - aggiunge Cremaschi - per aver puntato sul rapporto con il 'Governo amico' e si ritrova la rottura con la parte piu' combattiva del movimento mentre l'offensiva delle imprese sulla contrattazione e i diritti e' alle porte".
Insomma, "dopo questi due anni circa di Governo Prodi davvero disastrosi si apre una fase diversa per la sinistra" conclude il dirigente della Fiom che definisce "una bufala" l'ipotesi di un governo istituzionale che "utile soltanto ad aggravare la crisi politica e la crisi della stessa sinistra".

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